3 Novembre

SOUNDBOARD and TAPES: COSA RIMANE ANCORA DA SCOPRIRE?

Elvis Friends

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“SOUNDBOARD and TAPES: COSA RIMANE ANCORA DA SCOPRIRE?”

di Marco Lofino

Credo che un po’ a tutti gli appassionati piacerebbe, anche solo per poche ore, potersi intrufolare di nascosto negli archivi della BMG (ex RCA) e come un vero e proprio “topo di biblioteca”, scandagliare e sviscerare fra le bobine ed i nastri presenti negli scaffali.
Mi soffermo in questo caso specifico sui “soundboard”, ovvero i nastri con cui il tecnico del suono registrava i concerti di Elvis negli anni settanta, spesso contenuti su normalissime audio cassette al cromo in voga all’epoca.
La curiosità è indubbiamente comune a tutti coloro che come me vorrebbero sapere cosa è realmente rimasto (perché ormai molto è uscito su disco, e sicuramente è una minoranza quanto ancora presente negli archivi) e pronto eventualmente per essere pubblicato. Il distinguo in questo caso è d’obbligo perché il fatto che un nastro esista non significa necessariamente che possa essere trasferito su CD e commercializzato… Spesso i soundboard sono incompleti, danneggiati in più parti e per questo motivo alcuni concerti difficilmente potranno essere ascoltati da noi appassionati.
Non va dimenticato che il “soundboard” di per sé non era stato concepito per la pubblicazione su disco. Era uno strumento utilizzato dai tecnici del suono di Elvis, vedi Bruce Jackson ad esempio, per verificare e correggere eventuali errori del suono, nonché dalla band e da Elvis stesso per riascoltarsi e porre eventuali modifiche allo spettacolo.
Per i motivi sopraccitati, la qualità di questi supporti varia. Ve ne sono alcuni di ottima qualità (in particolar modo quelli del periodo 1976-77, a mente mi vengono in mente quelli del Febbraio 1977, davvero eccellenti ) , altri in cui la strumentazione è poco bilanciata (mi vengono in mente quelli dell’aprile del 1975 in cui il piano è prominente ed i fiati sono praticamente assenti), altri ancora dalla qualità mediocre, tanto da sembrare di qualità addirittura inferiore ad alcune registrazioni amatoriali di ottima qualità effettuate dal pubblico ( le cosiddette “audience recordings”)
Tutto questo è ovviamente cambiato dopo la morte di Elvis, quando si seppe dell’esistenza di questi nastri, e che alcuni di essi potevano essere pubblicati su disco.
Concerti di ogni tipo, di ogni periodo, registrati fra Las Vegas e tutte le più svariate località degli stati Uniti in cui Elvis si è esibito, per la gioia dei fan che pur essendo consapevoli che spesso gli show sono molto simili l’uno con l’altro, hanno comunque la sensazione di essere comunque presenti anche loro,anche se non sul posto, per la gioia di averne uno in più, per la gioia di poter affermare fra se e sé, “ne ho uno in più nella mia collezione”.
Nel libro di Joe Tunzi Elvis Sessions Vol III, a me tanto caro pur essendo consapevole che possono esserci degli errori, è consultabile una sessione in cui sono presenti tutti i concerti effettivamente registrati, e che a detta di Tunzi stessa nella nota introduttiva, “mostly contained in the BMG RCA archives” (trad. “per la maggior parte presenti negli archivi della BMG ex RCA” ).
Si tratta di una lista enorme, alcuni di essi sono già stati pubblicati, per altri vale quanto scritto sopra, con la piena consapevolezza che occorre sapere in che stato sono quei nastri, quanto materiale sia effettivamente disponibile, e quali siano le strategie future della BMG. Per l’ultimo punto occorre avere la sfera di cristallo ed io non ne sono in possesso.
Ciò che è invece certo, come dimostrato dalle ultime emissioni, è che la BMG possiede moltissimo materiale dal 1974 in avanti e pochissimo dal 1973 ad andare indietro, ovvero al 1969, anno del ritorno di Elvis sulle scene dal vivo.
Pertanto, per coloro che abbiano tempo è voglia, è bello poter giocare verificando l’eventuale disponibilità di un concerto, controllare la scaletta e poterne desiderare la pubblicazione nonché l’ascolto, consapevoli però che l’apparente disponibilità non implica la sua certa uscita su disco.