10 Maggio

ELVIS A NIGHT TO REMEMBER

Elvis Friends

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ELVIS A NIGHT TO REMEMBER

di Marco Lofino

Ci sono ricordi che restano nel tempo, indelebili, e forse mai nessuno scritto può rievocarli allo stesso modo del momento in cui essi si vivono.
Giovedì 5 e Venerdì 6 Maggio, al teatro San Rocco di Seregno, circa 1400 persone (quasi equamente divisi nelle due serate), hanno assistito non ad un semplice tributo al più grande artista di sempre.
Coloro che erano presenti hanno vissuto un’emozione indimenticabile.
Non nascondo che per chi scrive questo è uno degli articoli più difficili per il forte impatto emotivo che le due serate hanno suscitato nel sottoscritto. Cercando però il più possibile di “spogliarmi” dalle vesti di appassionato ed amico di alcuni dei protagonisti della serata, posso semplicemente dire che quanto sopra riportato altro non è altro che fedele cronaca delle numerose ovazioni impartite dal pubblico, fra cui molti, me incluso, con le lacrime agli occhi, ai Dreamers, alla White Night Orchestra, al Rising Sun Gospel Choir, tutti in egual misura concentrati ed assolutamente mirati al raggiungimento dell’obiettivo: far emozionare il pubblico nel ricordo del più grande artista di sempre.
Lo spettacolo è stato assolutamente azzeccato nella sua struttura: Spina dorsale dello show in stile anni settanta Las Vegas, con logico e riuscito excursus storico sulla carriera di Elvis dagli esordi fino alla fine della sua carriera.
Per il resto, non vi è molto da dire se non che tutti hanno fatto bene, anzi benissimo, quello che sanno fare bene. I Dreamers hanno mostrato di sapersi ben calare in uno spettacolo un po’ diverso da quelli che propongono solitamente, e lo hanno fatto con bravura. I musicisti hanno suonato benissimo, e Stefano Bardelli si è superato nell’esecuzioni di brani di altissimo livello di difficoltà nonché di una bellezza unanimemente riconosciuta, vedi “My Way” nonché “ American Trilogy”. Come già detto in precedenza, le lacrime durante “Bridge Over Troubled Water” sono scese dai visi di più persone, me incluso.
Il supporto dell’orchestra magistralmente diretta dal Maestro Bernasconi ha dato ai brani quella sensazione incredibilmente reale di ascoltare uno show di Elvis a Las Vegas. “Proud Mary”, la stessa “See See Rider”, per non parlare di “American Trilogy” o “ The Wonder Of You”.
Il coro, appositamente creato per la serata, ha ottimamente supportato Stefano Bardelli in uno spettacolo da ricordare, in una notte,anzi due notti da ricordare, di nome e di fatto…
Tutto questo potrebbe però far pensare a due serate molto serie, dal marchio quasi solenne. Cosi non è stato. In varie occasioni si è riso per i dialoghi sul palco fra il cantante, i suoi musicisti, il direttore d’orchestra e la simpatia (oltre che l’indiscutibile bravura già sottolineata) degli orchestranti durante l’esecuzione di alcuni brani che non prevedevano la loro partecipazione.
L’atmosfera che si è respirata è stata quindi rilassante, gioiosa ed elettrizzante al tempo stesso. Per questo non si può che sperare in altre notti da ricordare come quelle che abbiamo vissuto in questi giorni.
il desiderio dei partecipanti, oltre che degli spettatori, un giorno, è senza dubbio quello di rivivere ancora queste emozioni, figlie di quelle che ogni giorno la musica di Elvis regala a tutti coloro che come noi lo amano, ricordandolo in manifestazioni riuscite come quella di Seregno.
Chiudo citando Elvis, perché è sempre lui il centro di tutto. Prima di esibirsi nello show più visto nella storia della musica, in mondovisione via satellite (Aloha From Hawaii) dichiarò che se il pubblico fosse andato a casa felice voleva dire che lui e suoi collaboratori avevano svolto bene il loro lavoro.
A Seregno tutti sono tornati a casa felici, sia fra i fan più appassionati sia fra una vasta porzione di curiosi che si sono avvicinati ad Elvis. E Certamente ora lo saranno ancora di più.