24 Ottobre

ELVISWAY – IL CD. RECENSIONE A CURA DI LAURO LUPPI

Elvis Friends

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Domanda (difficile): Perchè recensire il disco di un tributo? Specie io stesso che difficilmente “tollero” i tributi?

Risposta (semplice): Perchè NON E’ il disco di un tributo, perchè il cd di esordio degli ELVISWAY è, sin troppo chiaramente, un atto d’amore, un omaggio alle radici e ad una passione ancora oggi in grado di colpire ed emozionare. Chiariamo subito una cosa, che poi son sicuro sia quella che in molti vi aspettate di leggere: Davide canta bene (e per bene si intende una cosa soltanto), perfettamente intonato con voce pulita e molto centrato” sul pezzo, forse troppo, ma ci arriveremo, magari gli manca un poco di profondità sui registri gravi ma è una carenza naturale che si perdona volentieri… Ed il dischetto gira bene meritando un posto privilegiato nella discografia degli appassionati del più grande cantante e della più grande Rockstar che l’Altissimo abbia avuto la compiacenza di donarci. Misurarsi con IL Re, con colui che è stato una buona percentuale dell’ALFA, con colui che ha insegnato a stare sul palco a Mercury e Springsteen (fra gli altri) sarebbe stata impresa ardua per chiunque.

Ciò premesso, che abbiamo qui? Abbiamo l’opera prima degli ELVISWAY, gruppo gravitante attorno a quella Genova che tanto ha dato nei decenni alla musica, tutta intesa.

Scheda tecnica e dettagli ELVISWAY – Davide Orlando

TEMPO DI LAVORAZIONE gennaio 2017 – Ottobre 2019

PRODOTTO da Giorgio Ravera

REGISTRATO e MIXATO da Giorgio Ravera e Davide Martini presso DRUM CODE STUDIO di Sesta Godano SP e all’OLD MILL STUDIO di Rossiglione GE.

MASTERING di Davide Martini al DRUM CODE STUDIO PROGETTO GRAFICO Ivano Antonazzo ABACO ADV EXECUTIVE PRODUCER Federico Gasperi di NADIR MUSIC Srl GE.

MUSICISTI:

DAVIDE ORLANDO voce e cori

BERNI MARRÈ BRUNENGHI voce

ALESSANDRO PELLE batteria

NICOLA BRUNO Contrabbasso

ANDREA LEONCINI Pianoforte

LUCA SCHERANI Pianoforte

GUIDO SCATENA Fisarmonica

GIORGIO RAVERA chitarre-Hammond

CLAUDIO SOBRERO Chitarre

GIANNI BORGO chitarre

LUIGI OLIVERI Tromba

IVO PIOMBO Sax

MAURO BORRA Sax

Il dischetto è suonato piacevolmente “poco” con il poco “giusto” al posto giusto, nulla di ridondante o pacchiano; essenziale, quasi scarno ma ci ragioneremo insieme. Davide, uomo pacato e cortese pare più impegnato a raccontare che ad imitare e questo è un bene, ma pare “frenato” dalla paura di strafare e questo… dipende. Una “opera prima” è un biglietto da visita ed una cartolina che si spedisce al mondo e ci sono diversi modi per considerare un tributo. In questo caso troviamo il modo, secondo me, più bello ed onesto per farlo: non la riproposizione pedissequa del “tal quale” (che in molti casi, come la fattispecie, sarebbe di difficoltà enorme al limite della possibilità) ma la restituzione di radici importanti per un percorso musicale ed umano cristallino. Un percorso da condividere e sostenere soprattutto in momenti come questo. Ciò è bene poichè il confronto con Elvis potrebbe schiacciare chiunque e riscrivo CHIUNQUE ma è un male poichè le caratteristiche degli ELVISWAY, che sono in grado di entusiasmare, soprattutto dal vivo, ambiente in cui vengono restituiti con sapienza anche i classici del repertorio, non hanno trovato compiutamente lo spazio in questo disco di esordio. Si è scelto di restituire l’anima più elegante di Elvis, interpretando anche brani non appartenenti al repertorio classico dello stesso Elvis. Scelta discutibile se si considera il tributo ma scelta assolutamente coerente se si vuole cogliere il viaggio. Scelta che, personalmente, condivido appieno.

Tra le altre trovate quella Fire che Springsteen scrisse per Elvis, The Power Of Love dei Frankie Goes To Hollywood (geniale la scelta dei suoni), Don’t Be Cruel, perfetta nei suoni, Stand By Me che vi alza una pelle d’oca alta così, Ask Me che parrebbe essere il manifesto sonoro del dischetto. Davide pare soffrire del complesso dello Springsteen pre anni 90: bellissimi spettacoli dal vivo che non hanno trovato del tutto la via del disco. Ci sta: probabilmente la voglia di non strafare e la passione che permea questo primo lavoro hanno imposto scelte neutre che però rendono il disco estremamente versatile, adatto ad essere ascoltato praticamente in ogni occasione.

Riassumendo, io avrei osato puntando di più sulle capacità di Davide ed inasprendo certi suoni per es. un pianoforte al posto della fisarmonica in Fire o tenendo più “dietro” le seconde voci in Keep Me From Blowing Away, meglio ancora l’inserimento di una chitarra rabbiosa in grado di urlare il sangue e la furia del primo Elvis. Nulla di preoccupante poichè quella vecchia volpe di Giorgio Ravera ha dalla sua sapienza ed esperienza e la curiosità per il secondo disco è già tanta.

Dio non abita più qui. Sono rimasti gli Angeli a cantare di un tempo romantico che ci ha fatto soffrire tutti. Un tempo perduto che non tornerà mai più.In questo tempo, canzoni cantate con questa eleganza sono in grado di riportare molto alla vera essenza di questa musica. Quelle persone si ritroveranno in questo dischetto, gli altri avranno la possibilità di ascoltare delle canzoni molto ben cantate e altrettanto ben eseguite: una occasione irrinuciabile per riflettere sul perchè, nel 2020, Elvis sia ancora protagonista di pubblicazioni che scavano negli archivi di una carriera unica ed inimitabile. Ancora oggi Elvis Presley è un punto di riferimento e questo merita una riflessione approfondita. La discussione è aperta.

Lauro Luppi, Ferrarese clase 1966 – Grande appassionato di cultura e musica Statunitense, dal 2002 al 2010 ha collaborato con il portale web “accordo” scrivendo articoli dedicati principalmente alla chitarra acustica e recensendo numerosi dischi e concerti. Successivamente collaboratore “free lance” della rivista CHITARRE e del portale web “fingerpicking.net” come membro della redazione della rivista CHITARRA ACUSTICA per cui ha scritto del cantautore John Gorka, una monografia su Beppe Gambetta e la chitarra a plettro ed una intervista a Marcus Eaton; oltre alla consueta attiva partecipazione al Meeting di chitarra acustica di Sarzana come dimostratore per Stanzani e McAlister guitars (Gig Harbor, Seattle – USA) – Dall’anno 2000 è direttore artistico della rassegna di concerti Night & Blues che si tiene ogni anno presso il Chiostro del Rione Santo Spirito (Ferrara)